Un vero appassionato e conoscitore del mondo del vino conosce anche i contenitori.
Chi pensa che esista un solo tipo di bottiglia si sbaglia. Ce ne sono tantissimi e ognuno ha la sua storia e le sue caratteristiche che rendono unico il vino che contengono.
Ogni vino ha bisogno della bottiglia giusta che ne esalti le caratteristiche e che renda al meglio il suo sapore.
Ecco quali sono le principali tipologie e le varie dimensioni che potrete trovare.
Bottiglie di vino: quale tipo?
La prima bottiglia, la più classica, è la Bordolese.
Questa tipologia di bottiglia, dal corpo cilindrico e dalla spalla molto accentuata, è stufata per trattenere residui durante la mescita e ad evitare che nel bicchiere finisca qualche residuo minimo, cosa che può succedere con i rossi più importanti.
Dalla Francia arriva anche la Borgognotta, bottiglia con spalle slanciate e collo lungo. Solitamente viene utilizzata per i vini bianchi.
L’Alsaziana è una bottiglia dalla forma slanciata, priva di spalla e di rientranza sulla base ed è indicata per i vini di facile beva, sia bianchi che rosati.
La Champagnotta ricorda nelle sue forme la Borgognotta ma ha un vetro più spesso e una concavità più pronunciata nel fondo. Queste caratteristiche servono a far resistere alla pressione dello Champagne e degli spumanti.
L’ultima tipologia di bottiglia è l’Albeisa, anche questa molto simile alla Borgognotta. Viene utilizzata specialmente nella zona delle Langhe per imbottigliare i vini della zona, come il Barolo e il Barbaresco.
Quali formati?
Le bottiglie possono avere vari formati.
Il più comune è quello standard da 0.750 l, formato tradizionalmente dovuto alla capacità di lavorare il vetro in un’unica soluzione.
Però ci sono altri formati dal più piccolo da 0,1875 l, al più grande, il Melchizédec, da 30 litri.
I formati più grandi, tutti dai nomi ispirati ai grandi Re della Bibbia sono solitamente utilizzati per lo Champagne, bottiglie destinate a corti e personaggi aristocratici e bisognose, quindi, di un nome che facesse subito pensare a regalità, a lusso e sfarzo.
I primi commercianti di champagne scelsero questi nomi per comunicare qualità e importanza delle bottiglie stesse.
Abbiamo quindi la Jéroboam (3 litri), la Réhoboam (4,5 litri), la Mathusalem (6 litri), la Salmanazar (9 litri), Balthazar (12 litri), la Nabuchodonosor (15 litri), la Melchior (18 litri), la Solomon (20 litri) e, per concludere, la già citata Melchizédec, con la sua capienza di 30 litri.
E voi quali bottiglie di vino conoscevate? Raccontatecelo nei commenti.
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Bottiglie di vino: nomi, curiosità e tipologie
Un vero appassionato e conoscitore del mondo del vino conosce anche i contenitori.
Chi pensa che esista un solo tipo di bottiglia si sbaglia. Ce ne sono tantissimi e ognuno ha la sua storia e le sue caratteristiche che rendono unico il vino che contengono.
Ogni vino ha bisogno della bottiglia giusta che ne esalti le caratteristiche e che renda al meglio il suo sapore.
Ecco quali sono le principali tipologie e le varie dimensioni che potrete trovare.
Bottiglie di vino: quale tipo?
La prima bottiglia, la più classica, è la Bordolese.
Questa tipologia di bottiglia, dal corpo cilindrico e dalla spalla molto accentuata, è stufata per trattenere residui durante la mescita e ad evitare che nel bicchiere finisca qualche residuo minimo, cosa che può succedere con i rossi più importanti.
Dalla Francia arriva anche la Borgognotta, bottiglia con spalle slanciate e collo lungo. Solitamente viene utilizzata per i vini bianchi.
L’Alsaziana è una bottiglia dalla forma slanciata, priva di spalla e di rientranza sulla base ed è indicata per i vini di facile beva, sia bianchi che rosati.
La Champagnotta ricorda nelle sue forme la Borgognotta ma ha un vetro più spesso e una concavità più pronunciata nel fondo. Queste caratteristiche servono a far resistere alla pressione dello Champagne e degli spumanti.
L’ultima tipologia di bottiglia è l’Albeisa, anche questa molto simile alla Borgognotta. Viene utilizzata specialmente nella zona delle Langhe per imbottigliare i vini della zona, come il Barolo e il Barbaresco.
Quali formati?
Le bottiglie possono avere vari formati.
Il più comune è quello standard da 0.750 l, formato tradizionalmente dovuto alla capacità di lavorare il vetro in un’unica soluzione.
Però ci sono altri formati dal più piccolo da 0,1875 l, al più grande, il Melchizédec, da 30 litri.
I formati più grandi, tutti dai nomi ispirati ai grandi Re della Bibbia sono solitamente utilizzati per lo Champagne, bottiglie destinate a corti e personaggi aristocratici e bisognose, quindi, di un nome che facesse subito pensare a regalità, a lusso e sfarzo.
I primi commercianti di champagne scelsero questi nomi per comunicare qualità e importanza delle bottiglie stesse.
Abbiamo quindi la Jéroboam (3 litri), la Réhoboam (4,5 litri), la Mathusalem (6 litri), la Salmanazar (9 litri), Balthazar (12 litri), la Nabuchodonosor (15 litri), la Melchior (18 litri), la Solomon (20 litri) e, per concludere, la già citata Melchizédec, con la sua capienza di 30 litri.
E voi quali bottiglie di vino conoscevate? Raccontatecelo nei commenti.
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