Ciceri e tria è sicuramente uno dei piatti più famosi della cucina salentina.
Questa è una ricetta antica, tanto che il poeta Orazio ne parlava nelle sue Satire.
La parola tria, invece, ha una sua storia.
Come tante cose nel Salento, anche questa ricetta ha una storia che richiama al mix di popoli e culture che in questo angolo di Puglia hanno trovato casa o che di qui sono passati.
La parola tria è un’eredità araba, derivando dalla parola itriya che indicava i vermicelli.
La cosa non deve sembrare strana. Furono, infatti, gli arabi il primo popolo ad essiccare le paste per conservarle più a lungo, magari durante i loro spostamenti.
In Salento e in Sicilia questo termine è ancora utilizzato.
Vediamo, quindi, come preparare questa ricetta.
Ciceri e tria: quali ingredienti servono?
Per preparare questo simbolo salentino, per 6 persone, avrete bisogno di questi ingredienti:
- 300 g di lasagne;
- 300 g di ceci secchi;
- 3 pomodorini
- Mezzo cucchiaio di bicarbonato;
- 1 cipolla;
- 1 spicchio d’aglio;
- Prezzemolo;
- 1 foglia di alloro;
- 1 costa di sedano;
- Olio d’oliva;
- Sale;
- Pepe.
Avete tutto? Bene, vediamo come preparare questa ricetta.
Come si prepara?
Tenete a bagno i ceci in acqua fredda per una notte, aggiungendo mezzo cucchiaino di bicarbonato e un po’ di sale grosso.
Il giorno dopo scolateli, lavateli e fateli cuocere (tradizione vuole in una pignatta di coccio) con abbondante acqua, uno spicchio d’aglio e una foglia di alloro.
A metà cottura, scolate i ceci e rimetteteli a cuocere con acqua bollente, cipolla, aglio, sedano, prezzemolo tritato e i pomodorini, a cui avrete precedentemente tolto i semi.
Continuate la cottura, aggiungendo di tanto in tanto qualche mestolo di acqua bollente.
Nel frattempo fate friggere metà della quantità di lasagne tagliate a quadratini. L’altra metà cuocetela al dente.
Quando sarà pronta la pasta, mescolatela con le lasagne fritte, con i ceci (senza odori) e con pochissimo liquido di cottura.
Insaporite il tutto a fuoco vivo e servite con abbondante olio di oliva.
Ciceri e tria: quale vino abbinare?
L’abbinamento che vi consigliamo con questo primo piatto è un abbinamento dettato dal territorio e dalla sua storia.
Siamo in Salento, mangiamo un piatto salentino. Non possiamo non bere un calice di primitivo del Salento.
Il nostro consiglio è di abbinare a questa ricetta un Primitivo Rosso del Salento IGP, vino che grazie alle sue qualità smorza l’unto della pasta fritta ed eleva l’aromaticità del piatto.
E voi? Quale abbinamento consigliate? Fatecelo sapere nei commenti.
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