Le denominazioni dei vini sono, spesso, una mare nel quale chi ha poca conoscenza in ambito enoico inizia a naufragare.
DOC, DOCG, IGT sono sigle che per molti non hanno nessun significato o, al massimo, sono associate al mondo del vino senza però comprenderne bene il significato.
Vediamo, quindi, cosa indicano le denominazioni dei vini.
Denominazioni dei vini: cosa sono?
Le denominazioni dei vini sono classificazioni utilizzate per indicare e identificare i vini a seconda di caratteristiche qualitative indicate e stabilite da leggi e normative.
Sono collegate a porzioni, più o meno ampie, di un territorio e chiariscono in modo univoco, chiaro e indiscutibile le caratteristiche di origine e organolettiche di un vino.
In Italia la storia delle denominazioni dei vini riparte, dopo un vuoto legislativo seguito all\’Unità nazionale, nel 1930 quando venne indicata una prima classificazione: vini tipici, categoria che comprendeva vini speciali, vini superiori e vini fini, e vini senza nessuna indicazione.
Tra il 1963 e il 1992 i vini vengono suddivisi in quattro categorie:
Vini di origine controllata e garantita (DOCG);
Vini di origine controllata (DOC);
Vino a denominazione di origine semplice;
Vino senza denominazione.
Nel 1992 appaiono le denominazioni IGT, Indicazioni Geografiche Tipiche, e Vino da Tavola.
Nel 2009 l\’Unione Europea rivede le denominazioni e introduce due nuove categorie:
Denominazione di Origine Protetta (DOP);
Indicazione Geografica Protetta (IGP).
L\’Italia ha, però, conservato la facoltà di usare le sue precedenti denominazioni (DOC, DOCG, IGT), con o senza le indicazioni introdotte dalla UE.
Denominazioni dei vini:IGT
La denominazione IGT (Indicazione Geografica Tipica) indica e certifica che il vino proviene da uve di una determinata regione o area geografica.
È la provenienza delle uve ad essere al centro di questa denominazione.
Denominazioni dei vini: DOC
Un vino DOC viene prodotto rispettando la Disciplinare, quell\’insieme di norme che indicano quali sono le caratteristiche di ciascuna denominazione, come ad esempio territorio e vitigno.
Denominazioni dei vini: DOCG
Un vino che da almeno 5 anni ha ottenuto la certificazione DOC può essere definito DOCG. I criteri di attribuzione per le DOCG sono più severi e rigidi e questo, molto spesso, le rende già pregiate e ricercate rispetto ad un vino DOC.
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La legislazione del vino, nel nostro Paese, è definita dal decreto legislativo di riforma della legge n.164/1992 e stabilisce in modo preciso informazioni sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografiche. La legislazione, inoltre, regola la classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche in base alle menzioni tradizionali italiane. Abbiamo già visto le …
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Denominazioni dei vini: cosa rappresentano?
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Denominazioni dei vini: cosa sono?
Le denominazioni dei vini sono classificazioni utilizzate per indicare e identificare i vini a seconda di caratteristiche qualitative indicate e stabilite da leggi e normative.
Sono collegate a porzioni, più o meno ampie, di un territorio e chiariscono in modo univoco, chiaro e indiscutibile le caratteristiche di origine e organolettiche di un vino.
In Italia la storia delle denominazioni dei vini riparte, dopo un vuoto legislativo seguito all\’Unità nazionale, nel 1930 quando venne indicata una prima classificazione: vini tipici, categoria che comprendeva vini speciali, vini superiori e vini fini, e vini senza nessuna indicazione.
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L\’Italia ha, però, conservato la facoltà di usare le sue precedenti denominazioni (DOC, DOCG, IGT), con o senza le indicazioni introdotte dalla UE.
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La denominazione IGT (Indicazione Geografica Tipica) indica e certifica che il vino proviene da uve di una determinata regione o area geografica.
È la provenienza delle uve ad essere al centro di questa denominazione.
Denominazioni dei vini: DOC
Un vino DOC viene prodotto rispettando la Disciplinare, quell\’insieme di norme che indicano quali sono le caratteristiche di ciascuna denominazione, come ad esempio territorio e vitigno.
Denominazioni dei vini: DOCG
Un vino che da almeno 5 anni ha ottenuto la certificazione DOC può essere definito DOCG. I criteri di attribuzione per le DOCG sono più severi e rigidi e questo, molto spesso, le rende già pregiate e ricercate rispetto ad un vino DOC.
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