La legislazione del vino, nel nostro Paese, è definita dal decreto legislativo di riforma della legge n.164/1992 e stabilisce in modo preciso informazioni sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografiche.
La legislazione, inoltre, regola la classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche in base alle menzioni tradizionali italiane.
Abbiamo già visto le differenze tra vini DOP e DOCG, spieghiamo, quindi, cosa stabilisce nello specifico la normativa italiana del vino.
La legislazione del vino: DOP – Denominazione Origine Protetta
Rientrano in questa categoria vini prodotto in alcune zone geografiche.
Sono vini rinomati e di qualità, la cui produzione rispetta un rigido disciplinare.
Prima di essere commercializzati questi vini vengono sottoposti ad analisi che certificano determinate qualità, come la gradazione alcolica, l\’acidità, il colore, l\’odore e il sapore.
La legislazione del vino: DOCG – Denominazione Origine Controllata e Garantita
Come i vini DOP, anche i DOCG sono prodotti in specifiche zone, osservando norme nazionali e comunitarie.
Possono essere DOCG vini che per 10 anni sono stati DOC e che si distinguono per determinati pregi.
La legislazione del vino: IGP – Indicazione Geografica Protetta
L\’indicazione geografica protetta fa riferimento al nome della zona usato per indicare il prodotto che ne deriva.
In questa tipologia sono inseriti vini prodotti in determinate zone geografiche, seguendo una disciplinare di produzione meno restrittivo rispetto a quello dei vini DOP.
Vini
Ci sono vini che vengono prodotti con uve autorizzata ma che non devono rispettare particolari disciplinari di produzione. Sull\’etichetta di questi vini devono essere riportati solo l\’indicazione del colore di base, il nome dell\’imbottigliatore e l\’indicazione di provenienza.
Si può indicare l\’anno di raccolta delle uve e il nome di uno o più vitigni.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
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La legislazione del vino in Italia
La legislazione del vino, nel nostro Paese, è definita dal decreto legislativo di riforma della legge n.164/1992 e stabilisce in modo preciso informazioni sulle denominazioni di origine e sulle indicazioni geografiche.
La legislazione, inoltre, regola la classificazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche in base alle menzioni tradizionali italiane.
Abbiamo già visto le differenze tra vini DOP e DOCG, spieghiamo, quindi, cosa stabilisce nello specifico la normativa italiana del vino.
La legislazione del vino: DOP – Denominazione Origine Protetta
Rientrano in questa categoria vini prodotto in alcune zone geografiche.
Sono vini rinomati e di qualità, la cui produzione rispetta un rigido disciplinare.
Prima di essere commercializzati questi vini vengono sottoposti ad analisi che certificano determinate qualità, come la gradazione alcolica, l\’acidità, il colore, l\’odore e il sapore.
La legislazione del vino: DOCG – Denominazione Origine Controllata e Garantita
Come i vini DOP, anche i DOCG sono prodotti in specifiche zone, osservando norme nazionali e comunitarie.
Possono essere DOCG vini che per 10 anni sono stati DOC e che si distinguono per determinati pregi.
La legislazione del vino: IGP – Indicazione Geografica Protetta
L\’indicazione geografica protetta fa riferimento al nome della zona usato per indicare il prodotto che ne deriva.
In questa tipologia sono inseriti vini prodotti in determinate zone geografiche, seguendo una disciplinare di produzione meno restrittivo rispetto a quello dei vini DOP.
Vini
Ci sono vini che vengono prodotti con uve autorizzata ma che non devono rispettare particolari disciplinari di produzione. Sull\’etichetta di questi vini devono essere riportati solo l\’indicazione del colore di base, il nome dell\’imbottigliatore e l\’indicazione di provenienza.
Si può indicare l\’anno di raccolta delle uve e il nome di uno o più vitigni.
Cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
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