L’etichetta di un vino nasconde o racconta una storia che può andare oltre il vino e interessare le persone che lo producono o il territorio dove nasce.
Questa che vi stiamo per raccontare è la storia di una notte d’estate, una notte che qui a Lizzano ancora in molti ricordano benissimo.
Estate 1982.
È l’estate Mundial dell’Italia.
Zoff. Collovati, Scirea, Gentile, Cabrini, Bergomi. Oriali, Tardelli, Conti. Graziani, Rossi.
In panchina, il mitico CT Enzo Bearzot.
Sono notti da sogno. Tutta l’Italia è incollata alla TV.
I gol di Pablito Rossi. L’urlo liberatorio e iconico di Tardelli. Pertini che esulta in tribuna. La coppa sicura nelle mani di Zoff. I festeggiamenti per un titolo che mancava da tanto, troppo, tempo.
È l’estate Mundial e i giocatori diventano eroi.
Nel frattempo a Lizzano…
A Lizzano l’estate del 1982 è euforica.
Alla gioia per la vittoria mondiale della Nazionale si aggiunge quella di essere stati scelti per rappresentare l’Italia a Giochi Senza Frontiere.
Per i più giovani, forse, questo nome non dirà nulla, purtroppo. Stiamo parlando, però, di uno dei simboli dell’estate, quando le serate erano scandite dalle canzoni del Festivalbar e dal suono del fischietto della mitica coppia di arbitri Pancaldi – Olivieri che segnava l’inizio delle prove durante le quali le nazioni in gara si sfidavano in giochi e prove d’abilità per accedere alla finalissima.
A rappresentare le nazioni erano i cittadini di paesi e borghi che per una sera diventano portabandiera della nazione intera.
Nel 1982 l’onore di rappresentare l’Italia spetta, anche, a Lizzano.
12 agosto 1982
Sherborne, piccolo paese della contea del Dorset, in Inghilterra, ospita la sesta puntata di Giochi Senza Frontiere. In gara, quella sera, oltre ai cittadini lizzanesi, ci sono: Frameries (Belgio), Dieppe (Francia), West Dorset (Gran Bretagna), Villa Real Mateus (Portogallo), Versoix (Svizzera), Ulcinj (Jugoslavia).
Nei giorni precedenti, Lizzano era stata presa d’assalto da giornalisti interessati a raccontare l’evento e il paese aveva vissuto momenti e giorni di euforia.
Ora tutto sembra passato.
La sera del 12 agosto 1982 le vie del paese sono deserte.
In giro non c’è nessuno. Lizzano sembra essere diventato un paese fantasma.
La realtà, però, è diversa. Tutti sono chiusi in casa, incollati allo schermo dei loro televisori a tifare, supportare e a far sentire, in qualche modo, il loro affetto e il loro orgoglio ai 6 eroi citati che stanno gareggiando contro i rivali nella lontana Sherborne.
Neanche la finale dei Mondiali di calcio era stata vissuta con lo stesso trasporto, con lo stesso affetto, entusiasmo e timore.
Gli eroi lizzanesi onorano i colori italiani con impegno chiudendo la serata con un rispettabilissimo sesto posto.
Al loro ritorno a casa vengono salutati con affetto e rispetto dai loro concittadini.
Ancora oggi, quando si parla di quella notte, qualcuno chiude gli occhi e si emoziona al ricordo di quando Lizzano ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia.
Cantine Lizzano e Giochi Senza Frontiere
Come vi dicevamo all’inizio di questo post, un’etichetta racconta una storia.
Questa etichetta è la storia di questi 6 eroi lizzanesi e della loro notte senza frontiere.