Le Tavole di San Giuseppe sono una delle tradizioni più antiche e sentite del territorio di Lizzano.

Le Tavole di San Giuseppe, o Taule di San Giseppu, vengono organizzate in occasione della festa del Santo grazie alla generosità dei cittadini lizzanesi.

In questo articolo vi racconteremo in cosa consiste e come viene organizzata questa tradizione.

Tavole di San Giuseppe: cosa sono?

Il 18 marzo si preparano dei veri e propri banchetti in onore e per devozione di San Giuseppe.

La tavola è un altare di grandi dimensioni, allestita con tovaglie bianche e sulla quale ha un posto d’onore un dipinto del Santo.

Solitamente l’altare viene posizionato in una stanza grande e vicina alla strada ed è foto con assi di legno, i Tristieddi, messi in modo che formino dei gradini alla cima dei quali viene posto, in posizione elevata, un dipinto raffigurante Gesù Bambino.

A coprire l’altare sono piatti tipici, della tradizione locale. Le porzioni per ogni pietanza sono quattro.

Il numero scelto non è casuale. Tre porzioni rappresentano la Sacra Famiglia mentre la quarta si riferisce a Sant’Antonio da Padova. 

Alcune famiglie aggiungono, o aggiungevano, una quinta porzione. È quella dedicata a San Gaetano, il Santo Patrono di Lizzano.

Accanto ai piatti della tradizione si trovano frutti fuori stagioni come melograni, uva, arranca, meloni, fichi d’india e primizie come le fave novelle e i piselli freschi. 

Tutto quello che si trova sulle Tavole di San Giuseppe viene preparato dalla devozione della famiglia che ospita l’altare.

Il pane di San Giuseppe

Quello che non deve assolutamente mancare sulla tavola è il pane. Preparato in diverse dimensioni, è il piatto più abbondante della tavolata.

Il pane di San Giuseppe ha diverse dimensioni. I picciddati pesano 4-5 kg e sulla sua superficie vengono incise le iniziali del Santo. Ci sono poi i panittuddi, panini più piccoli di 0,5 kg ciascuno, più numerosi e usati come devozione alimentare.

Il pane viene, inoltre, donato e chi lo riceve non può rifiutare il regalo ricevuto.

Le Tavole di San Giuseppe: cosa succede al cibo?

Il cibo sulle Tavole non si tocca. A nessuno è permesso gustare.

La cucina è l’unico luogo dove si può mangiare. I piatti preparati sono massa cu li ciciri, tagliatelle fatte in casa con ceci, condite con soffritto di olio, prezzemolo, cipolla verde e pepe e lu cranu stumpatu, grano bollito nelle pignate e poi condito con il condimento della massa.

Il 19 marzo il parrocco benedici le pietanze e le Tavole. A quel punto i padroni di casa distribuiscono il cibo ai vicini o ai bisognosi del paese.

Il Rito di Purificazione chiude le feste. Si accendono diversi falò tra le vie del paese. Intorno ai fuochi ci si riunisce per mangiare in compagnia e per festeggiare insieme.

Conoscevate la tradizione delle Tavole di San Giuseppe? Fatecelo sapere nei commenti

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Foto Credits: Francesco Pastorelli